sabato 23 gennaio 2010

Laboratorio"Portare Fuori" al carcere di Secondigliano-Scampia Napoli prima parte






Gli "insegnanti" nella foto
Alfredo Stoppa, Pio Acito, Fuad Aziz, Antonella Ossorio, io e
la fotografa Marianna Cappelli

UN SCELTA DI VIAGGIO

O si guarda o si vive, quando si viaggia in treno, e io lo faccio spesso, guardando dal finestrino a volte s’incrocia un treno che arriva al contrario, quello che percepisco è una presenza, veloce e sfuggente.

E’ un attimo, una frazione di secondo, una piccola presenza con un’altra che si dilegua subito dove poi ognuno resterà con sé stesso.

Per capire la vita dell’altro treno, bisognerebbe esserci, visto così è un treno e basta e nulla più ci viene dato.

Così è stato per me prima di entrare a Secondigliano.

Per valutare la dimensione del carcere ci sono due strade, o quella che guarda dall’alto con le leggi e l’applicazione delle norme, oppure quella dal basso, dal Dentro.

Il carcere reale, si capisce solo dalla parte delle sbarre.

Una scelta quindi, o entrare dall’esterno o dall’interno.

Ho avuto la fortuna di vederne l’interno, seppur brevemente.

per ragioni di sicurezza ci è stato imposto il divieto di fotografare, solo dopo una lunga trattativa ci è stato concesso solo per determinati percorsi e mai direttamente il viso del detenuto.


2 commenti:

  1. TVB
    Sei una bestia, per poter girare Avatar hanno dovuto rubarti le piume, le sei creste sulle guance,, la coda lunghissima, un lobo dell'organo cardiaco e pure una unghia tagliata puzzolente del piedino destro.
    Aspetto la seconda e terza puntata dal sommergibile Secondigliano.
    Lo scassaminghia dello zio Pio

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  2. hahahahahaaha!!! Grande il "mio" zio Pio!!! TVB!!!

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